venerdì 3 giugno 2011

Mercoledì scorso pubblicavo questo post in cui mi interrogavo su quanto Grillo sia funzionale al potere e non contro, oggi mi imbatto in questo articolo sull'Unità, articolo che sottoscrivo in toto comprese le virgole, gli spazi e i sospiri...
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Guai a scherzare su Grillo!Chi tocca i fili, muore...

di Alessandro Capriccioli 
In Italia, checché se ne dica, si può scherzare su tutti: su Berlusconi, sul PD, sulla Lega, su Fini, su Casini, sui Responsabili, sui Radicali e pure sul papa. Di solito incassano senza fare grandi storie, e male che ti vada ti dicono che lo scherzo non fa ridere, o che è roba già sentita, oppure, nel caso del papa, che sei un miscredente senza rimedio. Se scherzi su Grillo, però, le cose si mettono diversamente.
Se scherzi su Grillo la prima cosa che i suoi sostenitori ti sbattono in faccia è che Grillo è un comico, mica un politico, e allora perché non scherzi pure su Teo Teocoli, su Checco Zalone e su Claudio Bisio? Perché sei in malafede, naturalmente. Perché sei in malafede, proseguono i fan, un pennivendolo pagato da De Benedetti, o da Berlusconi, o da Confindustria, o dall'Unità, o dalle multinazionali, o da Vendola, o dal PD -oppure, chissà, da tutti quanti messi assieme- per contribuire alla distruzione del Movimento 5 Stelle: il quale, precisano, è una cosa ben diversa da Beppe Grillo, e tu sei in malafede pure perché fai finta di non saperlo.

Poco importa, naturalmente, che simili levate di scudi contengano due paradossi, piazzati in modo nemmeno troppo insidioso l'uno dentro l'altro. Poco importa che sia sufficiente leggere il cosiddetto "non-statuto" del Movimento 5 Stelle per accertarsi che Beppe Grillo, quello che sarebbe solo un comico, è l'unico proprietario del simbolo elettorale, cosa che a meno di clamorose rivelazioni non può dirsi di Teocoli, di Bisio e nemmeno di Zalone.
Poco importa pure che Grillo, il comico titolare del simbolo, abbia l'abitudine di prendere in giro tutti, nessuno escluso, spesso e volentieri attaccandoli su elementi che a parere di molti sarebbe bene lasciare fuori dalla satira, come l'altezza o il semplice fatto che sono in là con gli anni; e che dai sostenitori di uno che si comporta così sarebbe lecito aspettarsi, come dire, una certa pacata tolleranza verso quelli che a loro volta canzonano un po' lui.
Invece no. Su Grillo non si scherza, punto. E chi lo fa è un prezzolato. Un tantino severi per essere i fan di uno che è solo comico, o sbaglio?
2 giugno 2011"...
 

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